Categoria: La grossa crisi

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Antiper | La crisi e le mele

Da tre anni, uno degli argomenti “clou” del dibattito internazionale è quello della crisi. Ieri il crollo di Wall Street, oggi il debito italiano e il destino dell’euro. Ad osservare la sequenza temporale verrebbe da pensare che gli USA siano riusciti a risolvere i loro problemi semplicemente scaricandoli sull’Europa. E in effetti qualcuno [2] pensa proprio questo: pensa, cioè, che le banche di investimento americane, spalleggiate dalle agenzie di rating (sempre americane) e dal proprio governo (ovviamente, americano), dopo essere state graziate dal piano di salvataggio del 2008-2009 abbiano riversato i propri appetiti speculativi sull’Europa, attaccandone un paese alla volta (prima la Grecia, ora l’Italia) e determinandone la crisi attuale.

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Antiper | C’è crisi e crisi

In generale, per “crisi” intendiamo un’alterazione rispetto ad una situazione in precedenza considerata come “normale”: ha dunque poco senso parlare di condizione di crisi “cronica”. Dal cosiddetto “crollo dei mutui subprime” e dal crack di borsa dell’autunno 2008 si è sentito molto parlare di “crisi”. Ma per il momento ci occuperemo solo indirettamente della crisi attuale mentre invece focalizzeremo la nostra attenzione sul piano teorico generale.

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Antiper | Pagheremo caro, pagheremo tutto. Intervento breve su crisi finanziaria internazionale e comunismo

Dalla prima metà di settembre, il sistema finanziario internazionale è scosso da una crisi devastante che ha già portato al collasso alcuni dei pilastri della finanza americana ed europea come Fannie Mae, Freddie Mac, Lehman Brothers, AIG, Merryl Lynch, HBOS, Washington Mutual, Fortis, Wachovia, Bradford & Bingley, Glitnir, Hypo Real Estate, RBS, Lloyds TSB…) e della quale nessuno è in grado di prevedere il “punto di caduta”.