Categoria: Distruzione della ragione
Antiper | Viva la Resistenza, lotta del proletariato per il potere
Viva la Resistenza, lotta del proletariato per il potere
Marco Riformetti | Umberto Massola e gli scioperi del marzo-aprile 1943. Sulla dialettica dei fattori: la parola d’ordine delle 192 ore
La premessa da cui muoviamo è semplice: in ogni mobilitazione giocano fattori oggettivi (che stanno nell’ambito delle forze che spingono spontaneamente all’azione) e fattori soggettivi (che sono determinati dalla dimensione organizzata dell’azione).
Marco Riformetti | Umberto Massola e gli scioperi del marzo-aprile 1943. Tra spontaneità e organizzazione
Sull’importanza che i comunisti attribuiscono alla classe operaia come segmento sociale capace di guidare le masse popolari nella lotta contro il fascismo non possono esserci dubbi. Nel giugno del 1940, mentre l’Italia entra nel conflitto mondiale, è soprattutto alla classe operaia – e in particolare alla classe operaia del nord – che i comunisti fanno appello
Emmanuel Faye | «Heidegger, l’introduzione del nazismo nella filosofia». Conclusioni
Non è una cosa facile misurare in profondità la perdizione umana e la distruzione interiore indotte in tante menti dal nazionalsocialismo. Da parte nostra non avremmo mai condotto queste ricerche se non fossimo stati guidati, man mano che prendevamo coscienza della gravità del disastro, dalla crescente convinzione della necessità vitale di veder la filosofia liberarsi dell’opera di Heidegger. I suoi scritti, infatti, continuano a diffondere quelle concezioni radicalmente razziste e distruttrici per l’essere umano che costuiscono i fondamenti dell’hitlerismo e del nazismo.
Moscow Death Brigade | Papers, please!
Wrong place of birth, wrong papers, wrong accent
“Your presence here is unacceptable accident”
They turn backs on them, puppetry level’s excellent
They’re spitting lies in their eyes and never hesitate
Bertolt Brecht | Il nemico
Al momento di marciare molti non sanno che alla loro testa marcia il nemico.
Albert Einstein | Letter to The New York Times (December 4, 1948)
La lettera che Albert Einstein, Hannah Arendt ed altre personalità ebraiche inviarono il 4 dicembre 1948 al NYT per denunciare il fascista Begin e la complicità con le sue azioni terroristiche da parte dei sionisti israeliani
Nanni Balestrini | La battaglia di Corso Traiano
Corso Traiano sta proprio dirimpetto alla palazzina degli uffici Fiat. Corso Traiano c’ha due corsie e una corsia centrale dove ci sono le rotaie del tram e i sassi. Noi scendevamo giú camminando sulla destra e in senso inverso dall’altra parte venivano avanti i poliziotti. Che poi si fermano e aspettano bloccando il traffico.
Cesare Bermani | La volante rossa. Introduzione
Il periodo che va dal marzo 1943 al 14 luglio 1948 si caratterizza per una “intensa attività politica delle masse, che occupano impetuosamente la scena e si radicalizzano, e il deteriorarsi dell’apparato di repressione e di controllo dello Stato”
Nanni Balestrini | Invisibili
La testa non entrava non riusciva a passare da quel buco a uscire fuori da un’altra parte a vedere fuori a vedere dove sono dove siete quando eravamo mille diecimila centomila non è possibile che fuori non c’è più nessuno
Piergiorgio Odifreddi | Armamenti atomici. Oppenheimer e Rotblatt
Il 6 e il 9 agosto del 1945 gli americani sganciarono due bombe atomiche sulle città di Hiroshima e Nagasaki in quello che fu forse il più efferato atto terroristico nella storia dell’umanità che provocò centinaia di migliaia di morti su un obiettivo, anzi su due obiettivi civili. Naturalmente gli scienziati erano divisi nei loro sentimenti a proposito della bomba atomica; in particolare Robert Oppenheimer, che fu il direttore del progetto di Los Alamos per la costruzione della bomba atomica, il 17 marzo del 1946 parlò con il presidente Truman che aveva dato l’ordine di sganciare i due ordigni. Oppenheimer disse “abbiamo le mani macchiate di sangue”
Bertell Ollman | Lettera di dimissioni dal popolo ebraico
Vi siete mai chiesti quale potrebbe essere il vostro ultimo pensiero prima di morire? Io sì, e ne ho avuto la risposta. È successo qualche anno fa, nella nebbia degli ultimi attimi prima di abbandonarmi al bisturi per un’operazione da cui non sapevo se mi sarei risvegliato. Mentre il personale mi conduceva verso la sala operatoria, quello che prese forma nella mia coscienza non fu, come ci si potrebbe aspettare, il timore della morte, ma una terribile angoscia di fronte all’idea di morire ebreo
Antiper | Sionisti, colonialisti e nazisti all’origine dell’occupazione della Palestina
Nel suo libro La banalità del male Hannah Arendt descrive un fenomeno abbastanza sconosciuto al grande pubblico; si tratta della collaborazione tra l’Agenzia ebraica per la Palestina (ovvero l’agenzia sionista in Germania) con le autorità naziste per favorire l’esodo ebraico dalla Germania e l’immigrazione illegale nella Palestina che in quel momento si trovava sotto il controllo degli inglesi.
Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina | Manifesto per la Giornata Internazionale della donna
Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina. Un manifesto per la Giornata Internazionale della donna
Renzo Del Carria | Il delitto Matteotti
Il 21 maggio si apre la Camera eletta con le elezioni-truffa e, come di consuetudine, la seduta si inizia con la convalida degli eletti. Questa convalida, che normalmente aveva un carattere di ordinaria amministrazione, è presa dall’opposizione come occasione per denunciare le violenze fasciste ed invalidare le elezioni.
Primo Levi | Se questo è un uomo
Dedicata al popolo della Palestina. Israele e tutti gli ebrei che appoggiano questo stato fascista non hanno più diritto a queste parole e a questa memoria
Miguel Bonasso | Operazione Messico
Il capitolo del libro di Miguel Bonasso, Ricordo della morte, dedicato alla fuga di Tulio “Tucho” Valenzuela, un uomo che ha combattuto fino alla morte contro la dittatura argentina; una dittatura che non è mai finita.
Marco Riformetti | Umberto Massola e gli scioperi del marzo-aprile 1943. Lo sciopero comincia (intorno) alle 10
Esaminare nel dettaglio tutti i passaggi attraverso i quali – tra il 1941 e il 1943 – si ricostituisce la rete antifascista a Milano e Torino amplierebbe troppo i limiti di questa ricerca. È tuttavia un fatto che questa ricostruzione avviene e che il partito comunista, nonostante adotti criteri organizzativi molto selettivi, alla vigilia degli scioperi di marzo può contare su una rete di centinaia di attivisti distribuiti in tutto il tessuto industriale e urbano.
Vitaliano Ravagli, Wu Ming | Avanti, Dio boia (da Asce di guerra)
A volte, nelle serate terse, guardo verso sud, la linea blu degli Appennini che degrada sull’orizzonte. Penso alle battaglie della Trentaseiesima. Penso ai cinque continenti, sterminate distese di terra, moltitudini di uomini e donne in marcia.