Taggato: comunicazione

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Marco Riformetti | Ricerca sociale e campo giornalistico tra nuovi media e big data. Quadro storico-teorico (2)

Parole come “data drive science” (Corazza [2020]) oppure “data-driven technology” (Li, Zhang e Hu [2017]) vengono usate sempre più frequentemente per segnalare la tendenza verso il superamento dell’influenza soggettiva nel “decision making” e nelle scelte di ricerca. Per fare un semplice esempio di decisioni data-driven basti pensare agli algoritmi che suggeriscono agli utenti percorsi web personalizzati: per dirti dove io penso che ti piacerebbe andare (suggerimento) analizzo dove sei andato (dati).

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Marco Riformetti | Ricerca sociale e campo giornalistico tra nuovi media e big data. Quadro storico-teorico (1)

Questo ultimo decennio si è caratterizzato per un poderoso sviluppo tecnologico che ha impattato su diverse aree di innovazione, dalla robotica alla genetica, dalle nanotecnologie all’intelligenza artificiale. Certamente una delle innovazioni più rilevanti è stata quella legata all’immenso sviluppo dei cosiddetti “nuovi media” ovvero delle nuove piattaforme per la comunicazione di massa (da YouTube agli innumerevoli blog presenti in rete) e in special modo dallo sviluppo dei cosiddetti “social network” (i vari Facebook, Twitter, Instagram e – in forma diversa – WhatsApp, TikTok, Snapchat, Twitch…

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Antiper | Due frame in tempo di pandemia

Da settimane, a livello internazionale, esiste un solo topic comunicativo le cui parole chiave sono: virus, epidemia, pandemia, Corona virus, morti, positivi…
Questo topic viene interpretato attraverso due frame comunicativi principali che possiamo riassumere in questo modo:
– Frame terroristico: “è tornata la peste”, “basta uscire sul balcone per beccarsi il contagio”, “il virus si trasmette anche attraverso Whatsapp”…, il cui corollario è “stiamo chiusi in casa se non vogliamo morire e portare la morte”;
– Frame riduzionistico: “è una normale influenza”, “ogni anno, nel mondo, le “normali” influenze causano fino a 600.000 morti”, “muoiono solo vecchi e malati”… il cui corollario è “vi tiene in casa il Grande Fratello biopolitico (o lo Stato comunista o lo Stato Imperialista, a seconda delle varianti di destra o di sinistra) per togliervi la libertà”.
Come tutte le dicotomie rigide che non sanno cogliere la dialettica tra gli opposti anche quella tra lettura apocalittica e lettura “niente di che” ci aiutano solo ad allontanarci dalla comprensione delle cose.