Categoria: arte

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Marco Riformetti | I giovani, la musica, il corpo

La questione del rapporto tra musica e corpo non nasce certo negli anni ‘70. Sin dagli albori del rock, alla metà degli anni ‘50, l’America puritana e benpensante si era scagliata violentemente contro il fenomeno rock’n’roll fino al punto di promuovere vere e proprie manifestazioni cittadine per impedire lo svolgimento dei concerti.

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Karl Marx | Estetica (New American Cyclopaedia)

La scienza del bello in natura e in arte. Questo termine è stato introdotto nella nomenclatura della filosofia durante il presente secolo e significa precisamente «ciò che concerne le impressioni sensibili», da aisthitikós, percettibile coi sensi, che viene da aisthánomai, sentire o percepire attraverso i sensi.

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Bertolt Brecht | L’arte del leccapiedi

Ci si è spesso domandati se l’arte del leccapiedi presupponga un talento innato. Si tratta in realtà di una domanda oziosa perché, se anche esistesse una predisposizione naturale, essa sarebbe, come accade per la musica, molto più diffusa di quanto generalmente si creda

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Antiper | José Saramago, La caverna (Note di lettura)

“Strana immagine è la tua – disse – e strani sono quei prigionieri”. “Somigliano a noi – risposi””
È questa una delle citazioni più rappresentative de La Caverna, il libro con il quale il grande scrittore e drammaturgo portoghese Josè Saramago rivisita il mito platonico della Caverna in chiave moderna, attualizzandone la forma e le categorie di riferimento. L’antro, nel romanzo, assume i caratteri del Centro, costruzione infinita e maligna in continua espansione che tende ad sussumere sotto di sé ogni cosa, in un continuo accrescimento il cui fine è l’accrescimento stesso.

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Antiper | Diderot, Platone, Marx: tre caverne. Note di lettura a Denis Diderot, L’antro di Platone

In un suo celebre Salon, Denis Diderot racconta all’amico Grimm il sogno che sostiene di aver fatto durante la notte, dopo aver passato la giornata a vedere quadri e a leggere dialoghi di Platone. Si tratta, ovviamente, di un geniale escamotage che permette al filosofo francese di costruire un’immagine (anzi, a dire il vero, una sequenza di immagini) in cui si confondono piani diversi: il piano del quadro di Fragonard (che ovviamente Diderot ha visto e non sognato), la rilettura dell’allegoria della Caverna contenuta nel settimo libro della Repubblica, il racconto di un rito dionisiaco che è anche una storia d’amore molto particolare… E persino la forma colloquiale – dialogica – è un piano di incontro con Platone.