Categoria: Solidarietà

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Joint statement issued by Palestinian Resistance Organizations

The leadership of the Palestinian resistance factions held a consultative meeting in Beirut, where they discussed the developments of Al-Aqsa Flood battle amidst the ongoing zionist aggression on our land, people, and holy sites, especially in the Gaza Strip, the Palestinian West Bank, and Al-Quds. The meeting concluded with the following results:

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Karl Jaspers | Sulla colpa metafisica dei tedeschi (e degli ebrei)

Karl Jaspers ha parlato di “colpa metafisica” del popolo tedesco per essere sopravvissuto alla barbarie nazista e soprattutto per aver permesso la persecuzione degli ebrei. E’ la stessa colpa che oggi deve essere imputata a tutti quegli ebrei (e più in generale a tutti coloro) che non lottano contro la barbarie sionista e permettono la persecuzione del popolo palestinese.

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John Reed | Così i poveri si vogliono bene tra loro

Lentamente i portatori giunsero con le bare sull’orlo della tomba e scendendo con il loro carico giunsero sul fondo. C’erano molte donne tra loro: donne proletarie tarchiate e robuste. Seguivano i morti altre donne, donne giovani e schiantate o vecchie rugose che gridavano come animali feriti, che cercavano di seguire i loro figli e i loro mariti nella tomba; le loro grida aumentavano quando mani compassionevoli cercavano di trattenerle. Così i poveri si vogliono bene tra loro.

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Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina | Dichiarazione sulla battaglia “Alluvione Al Aqsa”

Il Fronte Popolare esorta il nostro eroico popolo in tutta la Palestina a partecipare attivamente alla battaglia “Alluvione Al-Aqsa”. Tutti, dalle proprie posizioni e con ogni strumento che possiedono, attacchino l’esercito nemico e i suoi coloni, taglino le sue vie di rifornimento, sabotino le sue strutture vitali e inseguano gli invasori sionisti terrorizzati di fronte agli attacchi della resistenza, colpendoli su ogni millimetro del suolo palestinese.

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Marco Riformetti | Umberto Massola e gli scioperi del marzo-aprile 1943. Lo sciopero comincia (intorno) alle 10

Esaminare nel dettaglio tutti i passaggi attraverso i quali – tra il 1941 e il 1943 – si ricostituisce la rete antifascista a Milano e Torino amplierebbe troppo i limiti di questa ricerca. È tuttavia un fatto che questa ricostruzione avviene e che il partito comunista, nonostante adotti criteri organizzativi molto selettivi, alla vigilia degli scioperi di marzo può contare su una rete di centinaia di attivisti distribuiti in tutto il tessuto industriale e urbano.

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Marco Riformetti | Umberto Massola e gli scioperi del marzo-aprile 1943. Gli anni della preparazione

Come vedremo meglio più avanti l’ipotesi centrale di questa ricerca è che nell’ondata di scioperi del marzo-aprile 1943 (e a maggior ragione in quelli successivi) si sia dato un rapporto dialettico tra l’influenza dei fattori economico-sociali oggettivi (la guerra e la paura dei bombardamenti, la povertà crescente…) e l’influenza di fattori soggettivi (l’azione politica e organizzativa degli antifascisti, segnatamente del partito comunista). Ma quale era, dunque, la capacità di azione politica e organizzativa degli antifascisti alla vigilia del marzo 1943?

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Marco Riformetti | Umberto Massola e gli scioperi del marzo-aprile 1943. Elementi del contesto storico-sociale

Gli scioperi del marzo-aprile 1943 avvengono nel pieno della Seconda guerra mondiale in una fase in cui il regime fascista, al potere da circa un ventennio, comincia a mostrare alcuni sintomi di crisi; già dall’autunno del 1942 sono iniziati i bombardamenti anglo-americani sull’Italia del nord e la situazione è diventata difficilissima anche in Africa; da Stalingrado (dove i tedeschi si arrendono il 2 febbraio 1943) parte la controffensiva contro il Terzo Reich.

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Marco Riformetti | I “fatti di Aigues-Mortes” tra nazionalismo e socialismo

Il presente contributo prende spunto da un’opera che lo studioso Enzo Barnabà ha dedicato ai cosiddetti “fatti di Aigues-Mortes” del 1893 (Barnaba [1994], Barnaba [2009]) che consistettero nel linciaggio di una decina di operai italiani emigrati in Francia. Si tratta di fatti abbastanza noti che al tempo ebbero vasta eco (almeno in Italia) ed il cui studio è certamente utile anche per sviluppare una riflessione sull’attualità e sulle conseguenze del nazionalismo

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Laboratorio Marxista | Genova 2001

Con queste note non intendiamo ripercorrere gli eventi di Genova: non ce n’è lo spazio e neppure la necessità, visto che molti fatti sono in larga parte noti. Intendiamo piuttosto riflettere su alcuni elementi così come li abbiamo percepiti nei due giorni che abbiamo passato a Genova (il 20 e il 21) e così come li abbiamo percepiti leggendo la stampa di regime e quella di movimento nei giorni successivi.

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Primomaggio | Sorvegliare (identificare) e punire. Carceri e cpt/cie: luoghi di reclusione sociale

Un tempo la violenza materiale e culturale con cui quella disciplina ci veniva imposta la sentivamo sulla nostra pelle e ci spingeva alla ribellione. Quella disciplina a cui eravamo costretti poteva diventare auto-disciplina, forza, organizzazione, identità, necessità di trasformazione, volontà di riconquista della nostra umanità.

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CSPAAAL | Resistenza senza confini

IL CSPAL (Comitato di Solidarietà con i Popoli dell’America Latina) nacque all’inizio del 2002 dopo le giornate di rivolta che avevano scosso l’Argentina a seguito del tracollo economico-finanziario e del blocco dei conti correnti del dicembre 2001. In quelle giornate la repressione provocò decine di morti; ciò nonostante vi fu un moto di ribellione generale che si sviluppò non solo contro la crisi, ma anche contro il clima di terrore e di assuefazione imposto dalla sanguinaria dittatura del 1976-1982

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Primomaggio | Ripartire dalle lotte. Considerazioni su ATM, Melfi ed altro

Nel corso dell’ultimo anno e mezzo l’Italia è stata attraversata da una lunga serie di mobilitazioni: dal gruppo Fiat (con la resistenza di Termini Imerese e quella ormai storica dell’Alfa di Arese) agli aeroportuali dell’Alitalia, dai lavoratori delle ditte subappaltatrici delle pulizie ferroviarie ai metalmeccanici contro il nuovo contratto, dalla scuola contro la riforma Moratti alla difesa dell’art.18… -, senza contare una miriade di altre iniziative di lotta che dal settore privato al pubblico impiego hanno visto scendere in sciopero e in piazza milioni di lavoratori.