Taggato: Jason W. Moore

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Giulia Iacometti | Importanza politica della querelle tra Jason Moore e la Monthly Review

La questione del dualismo ha un’importanza non solo epistemologica, ma anche politica. Postulare la netta separazione tra società (capitalistica) e natura può infatti condurre a ritenere possibile e auspicabile un capitalismo rispettoso dell’ambiente grazie allo sviluppo di tecnologie “eco-sostenibili”

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Giulia Iacometti | L’origine marxiana del concetto di frattura metabolica

“L’uso del concetto di metabolismo nel lavoro di Marx non era semplicemente (e neppure principalmente) il tentativo di risolvere un problema filosofico, ma piuttosto lo sforzo per fondare materialisticamente la propria critica sull’economia politica nel quadro delle relazioni uomo-natura che sorgevano dalla scienza della natura dei suoi tempi”

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Giulia Iacometti | Importanza epistemologica della querelle tra Jason Moore e la Monthly Review

Come in ogni querelle che si rispetti, ogni contendente tende a presentare le proprie argomentazioni come ortodosse e quelle dell’antagonista come eretiche; qui interessa osservare che entrambe le argomentazioni si collocano in un quadro teorico entro cui il pensiero di Marx è un punto di riferimento fondamentale.

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Giulia Iacometti | Il dibattito tra Jason Moore e la Monthly Review

La riflessione “ecologica” di Jason Moore è al centro di un dibattito entro cui si misurano posizioni diverse, alcune favorevoli ed altre più critiche come ad esempio quelle della rivista marxista statunitense Monthly Review. Monthly Review è una longeva “rivista socialista indipendente” fondata nel 1949 dall’economista marxista Paul W. Sweezy.

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Giulia Iacometti | L’argomento-Antropocene occulta i rapporti di classe

L’adozione del termine Antropocene nasconde molto più di quanto non mostri: in particolare, nasconde il fatto decisivo che l’anthropos vive all’interno di società che sono governate da ben precisi rapporti sociali di produzione, e questo tanto che le forme di energia adottate si basino sull’uso di vapore o carbone, tanto che esse si basino sull’uso di energia nucleare o di gas naturale.

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Giulia Iacometti | Capitalocene

Uno dei meriti del dibattito sull’antropocene è certamente quello di aver riproposto all’attenzione di tutti il problema delle conseguenze potenzialmente catastrofiche dell’agire umano nella natura. Si pensi, a mo’ d’esempio, alla questione del surriscaldamento globale prodotto dagli effetti delle immissioni di anidride carbonica [1] che viene considerato, in modo pressoché unanime, uno dei grandi “pericoli ambientali” del mondo contemporaneo. E poiché si tratta di pericoli che si sono formati per effetto dell’azione umana nella natura, essi vengono addebitati all’umanità anche attraverso l’uso del termine Antropocene.

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Giulia Iacometti | Datare l’Antropocene

Una volta accettato il concetto di Antropocene viene necessariamente da chiedersi quando sia iniziata tale epoca; qualcuno dice: dagli anni ’50 del ‘900 (ad esempio, i sostenitori della tesi della “Grande Accelerazione”); Crutzen e Stoermer preferiscono scegliere come momento simbolico l’invenzione della macchina a vapore di Watt ovvero, in sostanza, la rivoluzione industriale della seconda metà del ‘700

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Giulia Iacometti | Critica del dualismo cartesiano “green”

L’approccio unitario e dialettico – non dualistico – al rapporto tra natura e società avvicina Moore ad un approccio marxista e l’accusa di “dualismo cartesiano” che egli rivolge contro talune interpretazioni è spesso condivisibile. È condivisibile, ad esempio, quando è rivolta contro le vecchie concezioni dell’ecologismo “green”, nate nel quadro del riflusso seguito alla sconfitta dell’ondata di lotte sociali, politiche, anti-coloniali, operaie, femministe, studentesche… degli anni ’60-’70.

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Giulia Iacometti | Natura e società

La riflessione sul rapporto tra natura e società – tra physis e nomos – ha origine molto antica. Se il pensiero filosofico pre-socratico – o, per meglio dire, pre-sofista – è concentrato soprattutto intorno al tema della natura (al punto che molti poemi di quella fase sono spesso intitolati – soprattutto ex post – “Sulla natura”, peri physeos), a partire dal V secolo oggetto della riflessione filosofica diventa principalmente l’uomo e il suo rapporto con la società entro cui vive.