Taggato: guerra

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Antiper | Tendenze della guerra globale: la depurazione dei fronti interni negli Stati Uniti e in Palestina

Esiste oggi un riconoscimento quasi unanime sul fatto che il dominio strategico – economico, finanziario, militare, culturale – del Nord Globale [1] stia per finire e che stia nascendo una nuova configurazione multipolare del sistema-mondo. Si tratta di uno scenario da incubo per l’imperialismo che su quel dominio strategico aveva fondato la propria capacità di contrastare la tendenza storica al declino del saggio di profitto nei settori produttivi.

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Tricontinental | Iper-imperialismo: una fase nuova e pericolosa di declino. Introduzione

Sono passati appena 30 anni da quando gli ideologi della borghesia, in un impeto di wishful thinking, hanno dichiarato la “fine della storia” dando per scontata l’intangibilità dell’imperialismo statunitense. Ma per le lotte e i movimenti popolari che sentivano sul collo lo stivale dell’imperialismo, non si intravedeva all’orizzonte una fine del genere.

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La contraddizione | Nell’anno del Profeta 1370. Petromonarchie, questione araba e imperialismo

Si è nell’Anno del Profeta 1370. Nel 1370 dell’Anno del Signore, l’Europa stava consumando gli ultimi secoli di feudalesimo: il papato era in crisi, scomuniche e scismi si susseguivano, l’Inghilterra e la Francia erano immerse nella guerra dei cent’anni, nell’impero germanico proliferavano le Leghe delle città, sui mari si combatteva per il monopolio commerciale, i paesi baltici venivano già sistematicamente colonizzati, e così via scannandosi. Mancava ancora più di un secolo – per fortuna dei pellerossa – alla scoperta ufficiale del­l’America.

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Antiper | Vietnam. 50 anni dalla vittoria sull’imperialismo USA

30 aprile 1975 – 30 aprile 2025. 50 anni dalla vittoria dei comunisti vietnamiti contro gli imperialisti americani

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Marco Riformetti | Umberto Massola e gli scioperi del marzo-aprile 1943. Sulla dialettica dei fattori: la parola d’ordine delle 192 ore

La premessa da cui muoviamo è semplice: in ogni mobilitazione giocano fattori oggettivi (che stanno nell’ambito delle forze che spingono spontaneamente all’azione) e fattori soggettivi (che sono determinati dalla dimensione organizzata dell’azione).

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Marco Riformetti | Umberto Massola e gli scioperi del marzo-aprile 1943. Tra spontaneità e organizzazione

Sull’importanza che i comunisti attribuiscono alla classe operaia come segmento sociale capace di guidare le masse popolari nella lotta contro il fascismo non possono esserci dubbi. Nel giugno del 1940, mentre l’Italia entra nel conflitto mondiale, è soprattutto alla classe operaia – e in particolare alla classe operaia del nord – che i comunisti fanno appello

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Antiper | Movimenti contro la guerra che hanno davvero realizzato la pace

“Nessuna guerra è mai finita per effetto delle contestazioni contro la guerra.
La guerra del Vietnam, tanto per fare un esempio, è finita grazie alle pallottole dei vietcong, e non grazie “fiori nei cannoni” dei pacifisti.
Il fatto che nei paesi imperialisti i “fiori nei cannoni” – con tutto il bagaglio culturale (musicale, letterario, artistico…) correlato – abbiano avuto più spazio nella comunicazione di massa persino della stessa resistenza del popolo vietnamita è solo l’ennesima dimostrazione che il potere cerca di scegliersi anche le forme di opposizione a sé stesso.”

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Michael Roberts | From welfare to warfare: military Keynesianism

Il bellicismo ha raggiunto il culmine in Europa. Tutto è iniziato con gli Stati Uniti sotto Trump che hanno deciso che pagare per la “protezione” militare delle capitali europee da potenziali nemici non valeva la pena. Trump vuole impedire agli Stati Uniti di pagare la maggior parte del finanziamento della NATO e di fornire la sua potenza militare e vuole porre fine al conflitto tra Ucraina e Russia in modo da poter concentrare la strategia imperialista degli Stati Uniti sull'”emisfero occidentale” e sul Pacifico, con l’obiettivo di “contenere” e indebolire l’ascesa economica della Cina.

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Antiper | Il riarmo come veicolo di sviluppo industriale e tecnologico nell’Unione Europea

Il ritorno dell’equilibrio di potenza nelle relazioni internazionali e la sostanziale marginalizzazione dell’azione diplomatica spingono tutti a dotarsi della maggiore forza possibile. Nessuno è al sicuro dall’aggressività dell’imperialismo in crisi nord-americano e dei suoi alleati.

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Bertolt Brecht | Il nemico

Al momento di marciare molti non sanno che alla loro testa marcia il nemico.

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Antiper | Abdelmalek Sayad e la bidonville di Nanterre nel contesto della guerra d’Algeria

In questo testo Abdelmalek Sayad, sociologo francese collaboratore di Pierre Bourdieu, analizza come vivono gli immigrati maghrebini nella cosiddetta “bidonville” di Nanterre, alle porte di Parigi, negli anni ’50 e ’60; sono gli anni cruciali della guerra d’Algeria e proprio all’articolato rapporto della bidonville di Nanterre con la guerra è dedicata questa breve riflessione.

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Cesare Bermani | La volante rossa. Introduzione

Il periodo che va dal marzo 1943 al 14 luglio 1948 si caratterizza per una “intensa attività politica delle masse, che occupano impetuosamente la scena e si radicalizzano, e il deteriorarsi dell’apparato di repressione e di controllo dello Stato”

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Piergiorgio Odifreddi | Armamenti atomici. Oppenheimer e Rotblatt

Il 6 e il 9 agosto del 1945 gli americani sganciarono due bombe atomiche sulle città di Hiroshima e Nagasaki in quello che fu forse il più efferato atto terroristico nella storia dell’umanità che provocò centinaia di migliaia di morti su un obiettivo, anzi su due obiettivi civili. Naturalmente gli scienziati erano divisi nei loro sentimenti a proposito della bomba atomica; in particolare Robert Oppenheimer, che fu il direttore del progetto di Los Alamos per la costruzione della bomba atomica, il 17 marzo del 1946 parlò con il presidente Truman che aveva dato l’ordine di sganciare i due ordigni. Oppenheimer disse “abbiamo le mani macchiate di sangue”

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Antiper | C’è del metodo in questa follia (delle bolle)

Il 18 giugno Nvidia ha superato la valutazione di mercato azionaria di Microsoft e Apple e oggi vale circa 3,34 trilioni di dollari. Alla società sono bastati solo 96 giorni perché la sua valutazione salisse da 2.000 miliardi di dollari a 3.000 miliardi di dollari

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Antiper | Lenin, uomo del futuro, VI

Lo scoppio della Prima guerra mondiale sancisce il fallimento definitivo della II Internazionale le cui sezioni nazionali adottano linee di appoggio ai propri governi, molte arrivando persino a votare i cosiddetti “crediti di guerra” ovvero i finanziamenti per le truppe, anche a discapito delle condizioni di vita dei lavoratori.

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Karl Jaspers | Sulla colpa metafisica dei tedeschi (e degli ebrei)

Karl Jaspers ha parlato di “colpa metafisica” del popolo tedesco per essere sopravvissuto alla barbarie nazista e soprattutto per aver permesso la persecuzione degli ebrei. E’ la stessa colpa che oggi deve essere imputata a tutti quegli ebrei (e più in generale a tutti coloro) che non lottano contro la barbarie sionista e permettono la persecuzione del popolo palestinese.

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Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina | Dichiarazione sulla battaglia “Alluvione Al Aqsa”

Il Fronte Popolare esorta il nostro eroico popolo in tutta la Palestina a partecipare attivamente alla battaglia “Alluvione Al-Aqsa”. Tutti, dalle proprie posizioni e con ogni strumento che possiedono, attacchino l’esercito nemico e i suoi coloni, taglino le sue vie di rifornimento, sabotino le sue strutture vitali e inseguano gli invasori sionisti terrorizzati di fronte agli attacchi della resistenza, colpendoli su ogni millimetro del suolo palestinese.

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Bertolt Brecht | Quando chi sta in alto parla di pace

Tratta da Bertolt Brecht, Poesie e canzoni, a cura di Ruth Leiser e Franco Fortini, Einaudi, 1959 Quando chi sta in alto parla di pace la gente comune sa che...

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Antiper | Generali e presidenti. Gli USA sempre pronti alla guerra, anche atomica

Comandante generale delle truppe alleate in Europa durante la Seconda guerra mondiale e presidente degli Stati Uniti dal 1953 al 1961, Dwight Eisenhower è passato alla storia per il suo discorso di fine mandato in cui mise in guardia il popolo americano dall’influenza di quello che egli definì, con una locuzione che sarebbe divenuta molto famosa, il “complesso militare-industriale”