Categoria: Resistenze

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Ali Abutalebi | Neoliberismo contro la rivoluzione: le sfide dell’Iran per la resistenza

Dopo la tragica morte del presidente Ebrahim Raisi in un incidente aereo lo scorso maggio, l’Iran ha indetto elezioni anticipate che hanno portato alla formazione di un governo “moderato”, accelerando gli sviluppi che hanno indebolito il fronte della resistenza antisionista

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Salvatore Ricciardi | La politica dei “sacrifici” e la “svolta dell’Eur” 1977-78. Intervista di Lama

La sconfitta del movimento operaio europeo e statunitense a cavallo tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 ha complesse origini storico-sociali e una dimensione certamente internazionale. Ma per quanto riguarda l’Italia ha anche motivazioni specifiche, la più importante delle quali può forse essere riassunta in una frase: la brama del PCI di raggiungere a qualunque costo il governo del paese

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Marco Riformetti | L’esperienza del Museo della cultura pittorica di Mosca e l’INKhUK

Negli stessi anni in cui si sviluppa la Scuola d’arte popolare di Vitebsk altre istituzioni e altri movimenti d’avanguardia nascono nella Russia rivoluzionaria. Nel 1919 viene creato a Mosca il Museo della cultura artistica [6] che in seguito cambierà il proprio nome in Museo della cultura pittorica. Questo museo si caratterizza per il fatto di ospitare esibizioni ed attività legate all’arte d’avanguardia, ma anche per una peculiarità “manageriale” ovvero per il fatto di essere guidato direttamente da artisti

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Soumaya Ghannoushi | Una resa dei conti coloniale: come la guerra di Israele contro l’Iran riapre vecchie ferite

Israele non nasconde più i suoi crimini. A Gaza, Israele perpetra un Genocidio aperto, radendo al suolo ospedali, scuole, moschee e condomini. Più di 55.000 persone sono state uccise. Un assedio totale soffoca il territorio devastato.

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La contraddizione | Nell’anno del Profeta 1370. Petromonarchie, questione araba e imperialismo

Si è nell’Anno del Profeta 1370. Nel 1370 dell’Anno del Signore, l’Europa stava consumando gli ultimi secoli di feudalesimo: il papato era in crisi, scomuniche e scismi si susseguivano, l’Inghilterra e la Francia erano immerse nella guerra dei cent’anni, nell’impero germanico proliferavano le Leghe delle città, sui mari si combatteva per il monopolio commerciale, i paesi baltici venivano già sistematicamente colonizzati, e così via scannandosi. Mancava ancora più di un secolo – per fortuna dei pellerossa – alla scoperta ufficiale del­l’America.

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Carlo Formenti | La storia umana è storia del lavoro. Lukàcs come antidoto al liberal-fascismo europeo

Premessa “La guerra è pace la pace è guerra” questo slogan, che Orwell attribuisce all’immaginario regime totalitario che descrive in 1984 non è più un parto della fantasia dello scrittore...

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Marco Riformetti | La “scuola di Vitebsk” e il movimento artistico UNOVIS

Questa ricerca inizia nella Russia rivoluzionaria dell’ottobre 1917 nel momento in cui i comunisti conquistano la maggioranza dei Soviet più importanti del paese e con essa il potere politico. Si tratta di una conquista che si svolge inizialmente senza spargimento di sangue perché realizzata grazie all’appoggio dei lavoratori industriali e urbani, di importanti (sebbene minoritari) settori contadini e di una parte dell’esercito, stremato dalla guerra. La situazione è però destinata a trasformarsi rapidamente.

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Antiper | 80 anni dalla liberazione dal nazifascismo

9 maggio 1945 – 9 maggio 2025. 80 anni dalla vittoria sul nazismo e il fascismo. I comunisti hanno liberato l’Europa, Gli “americani” l’hanno occupata di nuovo

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Antiper | Vietnam. 50 anni dalla vittoria sull’imperialismo USA

30 aprile 1975 – 30 aprile 2025. 50 anni dalla vittoria dei comunisti vietnamiti contro gli imperialisti americani

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Antiper | Viva la Resistenza, lotta del proletariato per il potere

Viva la Resistenza, lotta del proletariato per il potere

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Marco Riformetti | Umberto Massola e gli scioperi del marzo-aprile 1943. Sulla dialettica dei fattori: la parola d’ordine delle 192 ore

La premessa da cui muoviamo è semplice: in ogni mobilitazione giocano fattori oggettivi (che stanno nell’ambito delle forze che spingono spontaneamente all’azione) e fattori soggettivi (che sono determinati dalla dimensione organizzata dell’azione).

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Marco Riformetti | Umberto Massola e gli scioperi del marzo-aprile 1943. Tra spontaneità e organizzazione

Sull’importanza che i comunisti attribuiscono alla classe operaia come segmento sociale capace di guidare le masse popolari nella lotta contro il fascismo non possono esserci dubbi. Nel giugno del 1940, mentre l’Italia entra nel conflitto mondiale, è soprattutto alla classe operaia – e in particolare alla classe operaia del nord – che i comunisti fanno appello

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Antiper | Movimenti contro la guerra che hanno davvero realizzato la pace

“Nessuna guerra è mai finita per effetto delle contestazioni contro la guerra.
La guerra del Vietnam, tanto per fare un esempio, è finita grazie alle pallottole dei vietcong, e non grazie “fiori nei cannoni” dei pacifisti.
Il fatto che nei paesi imperialisti i “fiori nei cannoni” – con tutto il bagaglio culturale (musicale, letterario, artistico…) correlato – abbiano avuto più spazio nella comunicazione di massa persino della stessa resistenza del popolo vietnamita è solo l’ennesima dimostrazione che il potere cerca di scegliersi anche le forme di opposizione a sé stesso.”

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Moscow Death Brigade | Papers, please!

Wrong place of birth, wrong papers, wrong accent
“Your presence here is unacceptable accident”
They turn backs on them, puppetry level’s excellent
They’re spitting lies in their eyes and never hesitate

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Antiper | Viva la rivoluzione francese

Parigi operaia, con la sua Comune, sarà celebrata in eterno, come l’araldo glorioso di una nuova società.
I suoi martiri hanno per urna il grande cuore della classe operaia.
I suoi sterminatori, la storia li ha già inchiodati a quella gogna eterna dalla quale non riusciranno a riscattarli tutte le preghiere dei loro preti
(Karl Marx, La guerra civile in Francia)

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Bertolt Brecht | Il nemico

Al momento di marciare molti non sanno che alla loro testa marcia il nemico.

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Albert Einstein | Letter to The New York Times (December 4, 1948)

La lettera che Albert Einstein, Hannah Arendt ed altre personalità ebraiche inviarono il 4 dicembre 1948 al NYT per denunciare il fascista Begin e la complicità con le sue azioni terroristiche da parte dei sionisti israeliani