Categoria: Resistenze

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Renzo Del Carria | Il delitto Matteotti

Il 21 maggio si apre la Camera eletta con le elezioni-truffa e, come di consuetudine, la seduta si inizia con la convalida degli eletti. Questa convalida, che normalmente aveva un carattere di ordinaria amministrazione, è presa dall’opposizione come occasione per denunciare le violenze fasciste ed invalidare le elezioni.

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Angela Davis | Lucy Parsons

Questo profilo di Lucy Parsons è tratto da Angela Davis, Donne, razza, classe, Edizioni Alegre 2018 e in particolare dal capitolo Le donne comuniste. Lucy Parsons era stata anarchica in gioventù e divenne comunista negli anni ’20. Negli anni ’30 aderì al partito comunista. Lucy Parsons fu una rivoluzionaria che combatté per i diritti delle donne e dei lavoratori. Un modello di femminismo antitetico a quello oggi dilagante.

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Joint statement issued by Palestinian Resistance Organizations

The leadership of the Palestinian resistance factions held a consultative meeting in Beirut, where they discussed the developments of Al-Aqsa Flood battle amidst the ongoing zionist aggression on our land, people, and holy sites, especially in the Gaza Strip, the Palestinian West Bank, and Al-Quds. The meeting concluded with the following results:

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Karl Jaspers | Sulla colpa metafisica dei tedeschi (e degli ebrei)

Karl Jaspers ha parlato di “colpa metafisica” del popolo tedesco per essere sopravvissuto alla barbarie nazista e soprattutto per aver permesso la persecuzione degli ebrei. E’ la stessa colpa che oggi deve essere imputata a tutti quegli ebrei (e più in generale a tutti coloro) che non lottano contro la barbarie sionista e permettono la persecuzione del popolo palestinese.

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John Reed | Così i poveri si vogliono bene tra loro

Lentamente i portatori giunsero con le bare sull’orlo della tomba e scendendo con il loro carico giunsero sul fondo. C’erano molte donne tra loro: donne proletarie tarchiate e robuste. Seguivano i morti altre donne, donne giovani e schiantate o vecchie rugose che gridavano come animali feriti, che cercavano di seguire i loro figli e i loro mariti nella tomba; le loro grida aumentavano quando mani compassionevoli cercavano di trattenerle. Così i poveri si vogliono bene tra loro.

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Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina | Dichiarazione sulla battaglia “Alluvione Al Aqsa”

Il Fronte Popolare esorta il nostro eroico popolo in tutta la Palestina a partecipare attivamente alla battaglia “Alluvione Al-Aqsa”. Tutti, dalle proprie posizioni e con ogni strumento che possiedono, attacchino l’esercito nemico e i suoi coloni, taglino le sue vie di rifornimento, sabotino le sue strutture vitali e inseguano gli invasori sionisti terrorizzati di fronte agli attacchi della resistenza, colpendoli su ogni millimetro del suolo palestinese.

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Marco Riformetti | Umberto Massola e gli scioperi del marzo-aprile 1943. Lo sciopero comincia (intorno) alle 10

Esaminare nel dettaglio tutti i passaggi attraverso i quali – tra il 1941 e il 1943 – si ricostituisce la rete antifascista a Milano e Torino amplierebbe troppo i limiti di questa ricerca. È tuttavia un fatto che questa ricostruzione avviene e che il partito comunista, nonostante adotti criteri organizzativi molto selettivi, alla vigilia degli scioperi di marzo può contare su una rete di centinaia di attivisti distribuiti in tutto il tessuto industriale e urbano.

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Giambattista Lazagna | Introduzione a Ponte rotto

Ristampare “Ponte rotto” oggi, anche se è cosa modesta, può significare, certo, un richiamo ai temi della lotta contro il fascismo, non per riproporre un tipo di lotta attuato in un contesto storico-politico completamente diverso e quindi irriproducibile, ma per risvegliare la fiducia dei comunisti, dei rivoluzionari, nelle immense capacità combattive della classe operaia, dei contadini, del proletariato ed anche del sottoproletariato urbano, quando siano guidati da una avanguardia rivoluzionaria ideologicamente unita e agguerrita, capace di una analisi leninista della situazione politica, capace di battere da un lato l’opportunismo ed il riformismo e dall’altro il settarismo ed il dogmatismo.

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Antiper | Sulla fascistizzazione dello Stato (1)

Spesso, per descrivere una riduzione degli spazi di agibilità democratica può essere fuorviante ricorrere troppo sbrigativamente allo schema della “fascistizzazione dello Stato”, della “deriva autoritaria” delle istituzioni. Ora, è evidente che possono darsi Stati più o meno autoritari e fasi in cui uno Stato è più o meno autoritario. Ma livello di “democraticità” e livello di autoritarismo dipendono dal particolare [1] equilibrio sociale che regola i rapporti tra le varie classi della società

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Marco Riformetti | Umberto Massola e gli scioperi del marzo-aprile 1943. Gli anni della preparazione

Come vedremo meglio più avanti l’ipotesi centrale di questa ricerca è che nell’ondata di scioperi del marzo-aprile 1943 (e a maggior ragione in quelli successivi) si sia dato un rapporto dialettico tra l’influenza dei fattori economico-sociali oggettivi (la guerra e la paura dei bombardamenti, la povertà crescente…) e l’influenza di fattori soggettivi (l’azione politica e organizzativa degli antifascisti, segnatamente del partito comunista). Ma quale era, dunque, la capacità di azione politica e organizzativa degli antifascisti alla vigilia del marzo 1943?

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Antiper | La forza-lavoro è merce

Quello della forza-lavoro è un vero e proprio mercato ovvero un luogo su cui avviene uno scambio di merci. Su questo mercato operano dei venditori – i lavoratori – e dei compratori – che vengono erroneamente chiamati nel gergo giornalistico e sindacale “datori di lavoro” (e che una volta venivano chiamati “padroni” mutuando il linguaggio dell’epoca schiavistica e servile, ed al quale possiamo qui preferire il termine “capitalista”). Diciamo che è errato chiamare i capitalisti “datori di lavoro” perché quello che essi danno non è lavoro (semmai il frutto del lavoro è quello che prendono), ma capitale che usano per comprare l’unica merce di cui dispongono i lavoratori ovvero la disponibilità a lavorare.

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Marco Riformetti | Il secondo “biennio rosso”: Sessantotto e Sessantanove (“autunno caldo”)

All’inizio degli anni ‘60 le lotte sociali sono quasi esclusivamente lotte operaie; anche le manifestazioni di piazza sono rette in sostanza dai soli lavoratori (QUADERNI PIACENTINI [1962b]). Ben presto però anche gli studenti iniziano a partecipare ai picchetti e si guadagnano la fiducia prendendosi la loro parte di repressione