Taggato: Antropocene

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Giulia Iacometti | Il dibattito tra Jason Moore e la Monthly Review

La riflessione “ecologica” di Jason Moore è al centro di un dibattito entro cui si misurano posizioni diverse, alcune favorevoli ed altre più critiche come ad esempio quelle della rivista marxista statunitense Monthly Review. Monthly Review è una longeva “rivista socialista indipendente” fondata nel 1949 dall’economista marxista Paul W. Sweezy.

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Giulia Iacometti | L’argomento-Antropocene occulta i rapporti di classe

L’adozione del termine Antropocene nasconde molto più di quanto non mostri: in particolare, nasconde il fatto decisivo che l’anthropos vive all’interno di società che sono governate da ben precisi rapporti sociali di produzione, e questo tanto che le forme di energia adottate si basino sull’uso di vapore o carbone, tanto che esse si basino sull’uso di energia nucleare o di gas naturale.

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John Bellamy Foster | La “dialettica della natura” di Engels nell’Antropocene

Nel capitolo «Parte avuta dal lavoro nel processo di umanizzazione della scimmia» del suo Dialettica della natura, Friedrich Engels affermava: «Ogni cosa influenza ed è influenzata da ogni altra cosa» [1]. Oggi, a duecento anni dalla sua nascita, Engels si può considerare uno dei fondatori del pensiero ecologico moderno. Se la teoria della frattura metabolica di Karl Marx è alla base dell’ecologia odierna ispirata al materialismo storico, resta pur vero che il contributo di Engels alla nostra comprensione del problema ecologico nel suo insieme rimane indispensabile – un contributo basato sulle sue approfondite ricerche sul metabolismo universale della natura, che rafforzarono e ampliarono l’analisi di Marx

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Giulia Iacometti | Capitalocene

Uno dei meriti del dibattito sull’antropocene è certamente quello di aver riproposto all’attenzione di tutti il problema delle conseguenze potenzialmente catastrofiche dell’agire umano nella natura. Si pensi, a mo’ d’esempio, alla questione del surriscaldamento globale prodotto dagli effetti delle immissioni di anidride carbonica [1] che viene considerato, in modo pressoché unanime, uno dei grandi “pericoli ambientali” del mondo contemporaneo. E poiché si tratta di pericoli che si sono formati per effetto dell’azione umana nella natura, essi vengono addebitati all’umanità anche attraverso l’uso del termine Antropocene.

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Giulia Iacometti | Datare l’Antropocene

Una volta accettato il concetto di Antropocene viene necessariamente da chiedersi quando sia iniziata tale epoca; qualcuno dice: dagli anni ’50 del ‘900 (ad esempio, i sostenitori della tesi della “Grande Accelerazione”); Crutzen e Stoermer preferiscono scegliere come momento simbolico l’invenzione della macchina a vapore di Watt ovvero, in sostanza, la rivoluzione industriale della seconda metà del ‘700

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Giulia Iacometti | L’Antropocene e la Grande Accelerazione

Quello di Antropocene è un concetto che si muove a cavallo tra geologia, filosofia,
storia.
“Portato alla ribalta della comunità scientifica dal Nobel per la chimica Paul Crutzen nel 2000, e indicante la supposta era geologica, successiva all’Olocene, in cui l’uomo sarebbe diventato il principale fattore di trasformazione e corruzione delle condizioni ambientali terrestri, l’Antropocene ha conosciuto negli ultimi anni una grande e proficua diffusione soprattutto nelle scienze sociali e in filosofia. Una diffusione sicuramente maggiore rispetto a quella sviluppatasi all’interno della comunità dei geologi, dove per quanto dibattuta, tale nozione non è stata ancora validata, poiché determinare un’epoca geologica richiede metodologie specifiche, analisi globali e su di una scala temporale diversa da quelle proposte dagli scienziati ambientali come Crutzen o dagli storici come Chakrabarty (2009)”

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Giulia Iacometti | Critica del dualismo cartesiano “green”

L’approccio unitario e dialettico – non dualistico – al rapporto tra natura e società avvicina Moore ad un approccio marxista e l’accusa di “dualismo cartesiano” che egli rivolge contro talune interpretazioni è spesso condivisibile. È condivisibile, ad esempio, quando è rivolta contro le vecchie concezioni dell’ecologismo “green”, nate nel quadro del riflusso seguito alla sconfitta dell’ondata di lotte sociali, politiche, anti-coloniali, operaie, femministe, studentesche… degli anni ’60-’70.

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Giulia Iacometti | Natura e società

La riflessione sul rapporto tra natura e società – tra physis e nomos – ha origine molto antica. Se il pensiero filosofico pre-socratico – o, per meglio dire, pre-sofista – è concentrato soprattutto intorno al tema della natura (al punto che molti poemi di quella fase sono spesso intitolati – soprattutto ex post – “Sulla natura”, peri physeos), a partire dal V secolo oggetto della riflessione filosofica diventa principalmente l’uomo e il suo rapporto con la società entro cui vive.