Categoria: Distruzione della ragione

0

Giambattista Lazagna | Introduzione a Ponte rotto

Ristampare “Ponte rotto” oggi, anche se è cosa modesta, può significare, certo, un richiamo ai temi della lotta contro il fascismo, non per riproporre un tipo di lotta attuato in un contesto storico-politico completamente diverso e quindi irriproducibile, ma per risvegliare la fiducia dei comunisti, dei rivoluzionari, nelle immense capacità combattive della classe operaia, dei contadini, del proletariato ed anche del sottoproletariato urbano, quando siano guidati da una avanguardia rivoluzionaria ideologicamente unita e agguerrita, capace di una analisi leninista della situazione politica, capace di battere da un lato l’opportunismo ed il riformismo e dall’altro il settarismo ed il dogmatismo.

0

Antiper | Sulla fascistizzazione dello Stato (1)

Spesso, per descrivere una riduzione degli spazi di agibilità democratica può essere fuorviante ricorrere troppo sbrigativamente allo schema della “fascistizzazione dello Stato”, della “deriva autoritaria” delle istituzioni. Ora, è evidente che possono darsi Stati più o meno autoritari e fasi in cui uno Stato è più o meno autoritario. Ma livello di “democraticità” e livello di autoritarismo dipendono dal particolare [1] equilibrio sociale che regola i rapporti tra le varie classi della società

0

Antiper | Generali e presidenti. Gli USA sempre pronti alla guerra, anche atomica

Comandante generale delle truppe alleate in Europa durante la Seconda guerra mondiale e presidente degli Stati Uniti dal 1953 al 1961, Dwight Eisenhower è passato alla storia per il suo discorso di fine mandato in cui mise in guardia il popolo americano dall’influenza di quello che egli definì, con una locuzione che sarebbe divenuta molto famosa, il “complesso militare-industriale”

0

Marco Riformetti | Un decennio di minacce

La crescita del movimento operaio nei primi anni ‘60 e soprattutto nell’“autunno caldo”, l’esplosione del movimento studentesco nel Sessantotto, la crescita elettorale del PCI e l’instabilità crescente del sistema politico, la Guerra Fredda… sono tutti elementi che definiscono un quadro politico e sociale problematico che allarma le classi dirigenti atlantiche e italiche

0

György Lukács | Sulla responsabilità degli intellettuali

Durante la seconda guerra mondiale molti hanno sperato che distruggendo il regime hitleriano si sarebbe anche sradicata l’ideologia fascista. Ma quanto si è visto dalla fine della guerra in poi nella Germania occidentale indica che la reazione anglosassone ha addirittura salvato e favorito le basi economiche e politiche di una rinascita del fascismo hitleriano.

0

Emmanuel Faye | Introduzione a Arendt et Heidegger. Extermination nazie et destruction de la pensée

In questo inizio del XXI secolo, via via che è apparsa una serie di scritti di Heidegger che confermano la radicalità del suo nazionalsocialismo e del suo antisemitismo – dai suoi seminari ai Quaderni Neri –, i difensori dell’autore della Professione di fede dei professori tedeschi in Adolf Hitler [1] si sono aggrappati alla vastità della sua ricezione nel tentativo di salvare il suo status di grande pensatore. Alcuni sono arrivati ad affermare che tutti i filosofi francesi del XX secolo avrebbero intrattenuto un rapporto essenziale con Heidegger, dimenticando Bergson, Cavaillès, Jankélévitch e molti altri [2].

Primo Levi | Hurbinek

Nel corso di quei pochi giorni, intorno a me si era verificato un mutamento vistoso. Era stato l’ultimo grande colpo di falce, la chiusura dei conti: i moribondi erano morti, in tutti gli altri la vita ricominciava a scorrere tumultuosamente. Fuori dai vetri, benché nevicasse fitto, le funeste strade del campo non erano piú deserte, anzi brulicavano di un viavai alacre, confuso e rumoroso, che sembrava fine a se stesso

0

Marco Riformetti | Da Genova 1960 a Torino 1962

Il decennio che precede la nascita del movimento per le autoriduzioni – ovvero gli anni ‘60 – è importante da molti punti di vista e si presenta sin dall’esordio con grande radicalità, segnato com’è da due eventi di piazza che assumeranno un significato simbolico molto rilevante nella storia dell’Italia contemporanea: il primo evento è quello che riguarda gli scontri del luglio 1960 a Genova e nel resto d’Italia (con le tragiche conseguenze che ne seguiranno), mentre il secondo riguarda gli scontri del 1962 in Piazza Statuto a Torino dove migliaia di giovani, principalmente operai FIAT, danno vita a duri scontri con la polizia.

0

Richard Breitman e Norman J.W. Goda | L’ombra di Hitler: l’intelligence alleata e l’Organizzazione dei nazionalisti ucraini (parte I)

I registri dell’Esercito e della CIA desegretati di recente contengono molte migliaia di pagine sui collaboratori nazisti durante e dopo la Seconda guerra mondiale. I documenti sono particolarmente ricchi per quanto riguarda i rapporti degli Alleati con le organizzazioni nazionaliste ucraine dopo il 1945. Questa sezione si concentra sull’Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini sotto Stephen Bandera e la rappresentanza in esilio del governo clandestino ucraino (ZP/UHVR), che era dominata dai seguaci di Bandera di un tempo, ora diventati rivali, incluso Mykola Lebed. Il livello di dettaglio dei nuovi registri offre un quadro più completo e accurato delle loro relazioni con l’intelligence alleata durante diversi decenni [1]

0

Antiper | Il nazionalismo ucraino è fascista?

Una delle argomentazioni più ricorrenti che vengono utilizzate per confutare la caratterizzazione in senso ultra-reazionario dell’attuale assetto politico dominante in Ucraina consiste nel mostrare come le due principali organizzazioni neo-naziste ucraine – Pravy Sektor e Svoboda – abbiano raccolto nelle due ultime tornate elettorali presidenziali un consenso molto limitato, intorno al 2% nel 2014 [1] (e grosso modo lo stesso anche nel 2019 [2]).

0

György Lukács | Movimenti di massa antiscientifici del dopoguerra

L’isteria di massa, la credulità inaudita e la propensione verso le superstizioni più selvagge, anche nei cosiddetti istruiti, il bisogno ardente di fede, di religione, i cui oggetti di fede vengono gettati via con la stessa rapidità con cui sono stati accettati fanaticamente, l’influenza di massa ottenuta con la ciarlataneria più goffa: queste e molte altre sono le caratteristiche principali che emergono dalla condizione sempre più priva di prospettive della piccola borghesia in crisi.

0

Roberto Finelli e Tania Toffanin | Sul privilegio (Note critiche su Agamben-Cacciari)

Abbiamo inteso di scrivere qualche riflessione insieme su quanto Giorgio Agamben e Massimo Cacciari hanno pubblicato il 26 luglio 2021 sul sito dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (A proposito del decreto sul “green pass”), perché ci sembra utile fare un poco di chiarezza sullo spirito del tempo, sul Zeitgeist, di cui i due autori citati ci appaiono essere solo l’epifenomeno più vistoso e accreditato.

0

Laboratorio Marxista | Genova 2001

Con queste note non intendiamo ripercorrere gli eventi di Genova: non ce n’è lo spazio e neppure la necessità, visto che molti fatti sono in larga parte noti. Intendiamo piuttosto riflettere su alcuni elementi così come li abbiamo percepiti nei due giorni che abbiamo passato a Genova (il 20 e il 21) e così come li abbiamo percepiti leggendo la stampa di regime e quella di movimento nei giorni successivi.

0

Antiper | Antifascismi

In questi anni i partiti della sinistra riformista hanno usato il “pericolo fascista” per chiamare al voto un “popolo della sinistra” sempre più deluso e soprattutto per convincerlo della necessità di costruire cartelli elettorali e accordi istituzionali con partiti più o meno apertamente confindustriali. Ma mentre ogni tanto il centro-sinistra vinceva sul terreno elettorale, la destra intanto dilagava sul piano politico e culturale.

0

Antiper | Dal razzismo biologico al razzismo culturale. Riflessioni a partire da Pierre-André Taguieff

Nel linguaggio contemporaneo il termine razza sta diventando obsoleto mentre quello di razzismo viene usato in un numero sterminato di contesti in qualità di sinonimo di espulsione, rigetto, ostilità, odio… Occorrerebbe, pertanto, cercare di individuare alcuni criteri che ci permettano di comprendere questo fenomeno più da vicino.