Taggato: populismo

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Antiper | Lenin, uomo del futuro, II

La nascita del marxismo russo non poteva avvenire che in un contesto ancora profondamente segnato dall’esperienza politica del populismo rivoluzionario. Ma ben diverso è affermare che il marxismo russo sarebbe una sorta di versione populista del marxismo, come fanno certi autori1 che il fervore anti-leninista spinge ben oltre le soglie del ridicolo. In Plechanov, certo, permangono alcune suggestioni populiste anche dopo la rottura formale con la propria esperienza precedente, ma la stessa cosa non vale per Lenin il cui esordio teorico è largamente dedicato proprio alla polemica contro le tesi populiste.

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Antiper | Lenin, uomo del futuro, I

Alla metà del XIX secolo la Russia è ancora un paese molto arretrato dal punto di vista capitalistico, in notevole ritardo rispetto alle altre grandi potenze europee. Indebolito dalla sconfitta di Crimea lo Zar si trova costretto, sotto la pressione combinata delle periodiche rivolte contadine e soprattutto dell’incipiente sviluppo capitalistico , a concedere nel 1861 l’abolizione della servitù della gleba. Ma questa tanto attesa “riforma” non determina un miglioramento sostanziale delle condizioni di vita dei contadini; al contrario, ne determina un ulteriore peggioramento…

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Carla Filosa | I nuovi “amici del popolo”

“Tempi bui” aveva definito i suoi tempi – anni ’30-’40 del secolo scorso – B. Brecht. Questi nostri tempi potrebbero forse chiamarsi nebbiosi o meglio opachi, tempi in cui il potere, sostenuto da protesi tecnologiche di assoluta pervasività nelle coscienze, è riuscito a disorientarle su tutte le tipologie dei fatti sociali lasciando la scientificità solo sotto suo esclusivo uso e controllo. La comunicazione ha sostituito l’informazione e questa può continuamente essere deformata in base a convenienze economiche e politiche. La visione delle cose reali ne risulta incerta, insicura, si procede a tentoni nel più ampio spreco di empiria, deprivati di criteri razionali perché criminalizzati come “ideologia” divisiva, senza più intravedere le conseguenze di premesse determinate. I governi vengono scelti perché ancora non sono stati provati, poi si vedrà.