Giulia Iacometti | L’argomento-Antropocene occulta i rapporti di classe
Tratto da Etica e politica nell’Antropocene (a partire dal contributo di Jason W. Moore), Tesi di laurea in filosofia, Pisa, 2018, PDF, 72 pagine.
L’adozione del termine Antropocene nasconde molto più di quanto non mostri: in particolare, nasconde il fatto decisivo che l’anthropos vive all’interno di società che sono governate da ben precisi rapporti sociali di produzione, e questo tanto che le forme di energia adottate si basino sull’uso di vapore o carbone, tanto che esse si basino sull’uso di energia nucleare o di gas naturale.
L’emissione dei gas fa aumentare la temperatura globale della Terra e questo può mettere a repentaglio la vita sul Pianeta? La colpa è dell’Uomo. Con la U maiuscola.
“La forza trainante di questo cambiamento epocale? In due parole: carbone e vapore. La forza trainante dietro al carbone e al vapore? Non le classi. Non il capitale. Non l’imperialismo. Nemmeno la cultura. Bensì… avete indovinato: l’Anthropos! L’umanità come un tutto indifferenziato.” [59]
Si tratta dello stesso tipo di “sostituzione filosofica” che conduce ad incolpare la Tecnica (e non il Capitale) per i problemi prodotti dalla modernità e che non a caso propone molto spesso una via d’uscita reazionaria [60].
In realtà
“Il cambiamento climatico non è il risultato dell’azione umana in astratto – l’Anthropos – bensì la conseguenza più evidente di secoli di dominio del capitale. Il cambiamento climatico è capitalogenico (Street 2016).” [61]
Del resto se fosse l’Uomo in astratto a portare la colpa della devastazione ambientale allora tutti gli uomini sarebbero responsabili e dunque nessuno in specifico è, deve sentirsi o deve essere indicato come tale. L’Antropocene, che voleva colpevolizzare tutti per responsabilizzare tutti, finisce per assolvere tutti
“non mette in discussione le disuguaglianza naturalizzate, l’alienazione e la violenza iscritta nei rapporti moderni di potere e di produzione. È una storia facile da raccontare, perché non ci chiede affatto di pensare a questi rapporti.” [62]
Note
[59] J. W. Moore, Antropocene o Capitalocene?, pag. 37.
[60] Cfr. M. Heidegger, La questione della tecnica, in Saggi e discorsi.
[61] J. W. Moore, Antropocene o Capitalocene?, pag. 29.
[62] J. W. Moore, Antropocene o Capitalocene?, pag. 38.