Categoria: Letture

Letture

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Karl Marx | Critica del programma di Gotha

Karl Marx | Critica del Programma di Gotha. Note in margine al programma del Partito operaio tedesco, 1875, Mosca, Edizioni in lingue estere. Questo testo, che compie 150 anni, merita di essere studiato ancora oggi per alcune geniali intuizioni – dal carattere processuale e stadiale del comunismo, alla critica dello Stato e del riformismo, dall’internazionalismo della lotta di classe al controverso ma potente concetto di “dittatura del proletariato” – che ne fanno, pur nella sua sinteticità, uno degli scritti politici più importanti di Marx.

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Marco Riformetti | La “cultura proletaria” e il Proletkult

Il movimento culturale e politico Proletkult nasce nei giorni dell’Ottobre; qualcuno dice il 19 (Mally [1990]), altri il 29 (Fitzpatrick [1976]); altri fanno addirittura retrocedere la sua nascita ad una conferenza del Soviet di Pietrogrado del luglio 1917 (Strada [1967]). In realtà parte del gruppo dirigente del Proletkult ha una storia ben più lunga che affonda le proprie radici negli anni immediatamente successivi alla Rivoluzione russa del 1905

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Marco Riformetti | Il Fronte di sinistra delle arti (LEF)

L’arte, secondo il LEF, non dev’essere fine a sé stessa e gli artisti devono impegnarsi nella trasformazione rivoluzionaria a fianco delle masse popolari. Si arriva addirittura a parlare di uso propagandistico dell’arte

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Marco Riformetti | Il PCI e le autoriduzioni

Nei primissimi anni ‘70 l’atteggiamento del PCI verso il fenomeno delle autoriduzioni è un atteggiamento di attenzione (anche se esclusivamente nei confronti delle iniziative di lotta per l’autoriduzione dei fitti guidate dall’UNIA)

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Marco Riformetti | L’Accademia delle Scienze Artistiche da RAKhN a GAKhN

C’è ancora un’ultima istituzione legata al mondo dell’arte contemporanea che opera nella Russia degli anni ’20 e sulla quale può essere interessante svolgere una breve riflessione: si tratta dell’Accademia delle Scienze Artistiche che nasce nel 1921 come accademia “russa” (RAKhN [1]) e che dal 1925 diventa accademia “statale” (GAKhN [2]).

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Marco Riformetti | L’Istituto superiore di arte e tecnica di Mosca (VKhUTEMAS)

Su questi terreni i costruttivisti russi sono veri e propri apripista delle sperimentazioni che saranno poi sviluppate negli anni ’20-‘30 al Bauhaus in Germania e dal Movimento Arte Concreta (MAC) che nasce alla fine degli anni ’40 a Milano per impulso di figure come quelle di Bruno Munari, Gillo Dorfles, Gianni Monnet, Atanasio Soldati (Caramel [1994])

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Marco Riformetti | L’Istituto di cultura artistica di Pietrogrado (GINKhUK)

La sperimentazione delle avanguardie viene assunta addirittura come riferimento teorico. Nel 1923 il Museo della Cultura Artistica di Pietrogrado (che era stato istituito assieme a quello di Mosca nel 1919) diventa Istituto della cultura artistica (GINKhUK). Questo passaggio segnala la volontà di andare oltre il semplice luogo di esposizione per diventare un’istituzione orientata alla ricerca e alla sperimentazione nel campo dell’arte

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Marco Riformetti | L’esperienza del Museo della cultura pittorica di Mosca e l’INKhUK

Negli stessi anni in cui si sviluppa la Scuola d’arte popolare di Vitebsk altre istituzioni e altri movimenti d’avanguardia nascono nella Russia rivoluzionaria. Nel 1919 viene creato a Mosca il Museo della cultura artistica [6] che in seguito cambierà il proprio nome in Museo della cultura pittorica. Questo museo si caratterizza per il fatto di ospitare esibizioni ed attività legate all’arte d’avanguardia, ma anche per una peculiarità “manageriale” ovvero per il fatto di essere guidato direttamente da artisti

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Marco Riformetti | Kant, Hegel, Marx e i diritti dei lavoratori

Bisogna aspettare Marx per comprendere quale sia il tipo di rapporto che il servo (ora possiamo dire il lavoratore salariato e, per abbreviare, il lavoratore) intrattiene con l’oggetto del suo lavoro e con la sua stessa attività di lavorare. Con Marx non ci sono equivoci: il lavoro salariato è fonte di alienazione, non di liberazione (come lascia intendere Hegel). Anzi, la liberazione del lavoratore salariato è, anzitutto, liberazione dal lavoro salariato, riappropriazione sociale dell’oggetto del proprio lavoro e della propria stessa attività produttiva

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Marco Riformetti | La “scuola di Vitebsk” e il movimento artistico UNOVIS

Questa ricerca inizia nella Russia rivoluzionaria dell’ottobre 1917 nel momento in cui i comunisti conquistano la maggioranza dei Soviet più importanti del paese e con essa il potere politico. Si tratta di una conquista che si svolge inizialmente senza spargimento di sangue perché realizzata grazie all’appoggio dei lavoratori industriali e urbani, di importanti (sebbene minoritari) settori contadini e di una parte dell’esercito, stremato dalla guerra. La situazione è però destinata a trasformarsi rapidamente.

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Antiper | A colloquio con Xi con l’IA (nota metodologica e prime domande)

L’idea è quella di provare ad immaginare una sorta di dialogo con Xi realizzato interrogando un testo – The governance of China – che è troppo lungo da studiare e di cui non possediamo la versione in italiano. È bene chiarire subito che l’esperimento che intendiamo svolgere non ha tutti i crismi della ricerca scientifica, ma è comunque interessante per ricavare alcuni elementi del pensiero di Xi e anche, perché no, per mostrare un possibile uso di alcune tecnologie contemporanee.

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Emmanuel Faye | «Heidegger, l’introduzione del nazismo nella filosofia». Conclusioni

Non è una cosa facile misurare in profondità la perdizione umana e la distruzione interiore indotte in tante menti dal nazionalsocialismo. Da parte nostra non avremmo mai condotto queste ricerche se non fossimo stati guidati, man mano che prendevamo coscienza della gravità del disastro, dalla crescente convinzione della necessità vitale di veder la filosofia liberarsi dell’opera di Heidegger. I suoi scritti, infatti, continuano a diffondere quelle concezioni radicalmente razziste e distruttrici per l’essere umano che costuiscono i fondamenti dell’hitlerismo e del nazismo.

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Marco Riformetti | Franco Franceschi e Firenze all’epoca del tumulto dei Ciompi

Franco Franceschi apre la sua analisi con una breve riflessione sull’esordio dell’industria laniera nella Firenze del Duecento e sul suo consolidamento fino agli anni ‘30 del Trecento, trattando piuttosto fugacemente della peste di fine anni ‘40 e della fase contraddittoria che ne segue. Ma è soprattutto in relazione al periodo che va dalla seconda metà inoltrata del Trecento alla prima metà del Quattrocento che l’analisi scende in profondità.

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Moscow Death Brigade | Papers, please!

Wrong place of birth, wrong papers, wrong accent
“Your presence here is unacceptable accident”
They turn backs on them, puppetry level’s excellent
They’re spitting lies in their eyes and never hesitate

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Bertolt Brecht | Il nemico

Al momento di marciare molti non sanno che alla loro testa marcia il nemico.

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Nanni Balestrini | La battaglia di Corso Traiano

Corso Traiano sta proprio dirimpetto alla palazzina degli uffici Fiat. Corso Traiano c’ha due corsie e una corsia centrale dove ci sono le rotaie del tram e i sassi. Noi scendevamo giú camminando sulla destra e in senso inverso dall’altra parte venivano avanti i poliziotti. Che poi si fermano e aspettano bloccando il traffico.

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Antiper | Abdelmalek Sayad e la bidonville di Nanterre nel contesto della guerra d’Algeria

In questo testo Abdelmalek Sayad, sociologo francese collaboratore di Pierre Bourdieu, analizza come vivono gli immigrati maghrebini nella cosiddetta “bidonville” di Nanterre, alle porte di Parigi, negli anni ’50 e ’60; sono gli anni cruciali della guerra d’Algeria e proprio all’articolato rapporto della bidonville di Nanterre con la guerra è dedicata questa breve riflessione.

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Marco Riformetti | La situazione storica a Firenze nell’epoca della rivolta dei Ciompi

Ernesto Screpanti propone un’operazione storiografica interessante (oggi abbastanza desueta) ovvero l’applicazione di un codice storico-epistemologico moderno di carattere marxista al periodo pre-moderno (ed anzi tardo-medievale) della seconda metà del Trecento.

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Marco Riformetti | I capelloni ovvero le ascendenze

Le due esperienze più influenti all’interno del movimento per le autoriduzioni ai concerti sono, lo vedremo meglio più avanti, «Re Nudo» e «Stampa Alternativa». In queste due esperienze spiccano le figure di Andrea Valcarenghi (direttore di «Re Nudo») e di Marcello Baraghini (direttore di «Stampa Alternativa») le quali, sia pure in modo diverso, attraversano buona parte delle controculture degli anni ‘60 e ‘70 ed esercitano, con le proprie produzioni, un’influenza importante