Categoria: Pensieri

0

Marco Riformetti | A proposito di certe letture democratiche di Kant in quel di Pisa. Ancora su Kant e il diritto di voto

Di recente, mi è capitato di imbattermi in una serie di lezioni di Filosofia politica e di Storia della filosofia politica tenute presso l’università di Pisa nel quadro degli insegnamenti relativi al corso di laurea in Scienze politiche. In queste lezioni la docente presenta il pensiero politico di Kant come un pensiero che da un’iniziale fase liberale evolverebbe verso una successiva fase apertamente democratica

0

Marco Riformetti | Autoriduzioni, appropriazioni, occupazioni

In un certo momento della storia d’Italia la pratica delle autoriduzioni è talmente diffusa che sarebbe necessaria un’intera ricerca ad hoc per riepilogarne, anche solo sommariamente, gli elementi salienti. In quel momento, persino organizzazioni assai poco estremiste come CGIL, CISL e UIL sostengono in certa misura le autoriduzioni come forma di resistenza dei lavoratori contro i rincari operati dal Governo (GINSBORG [2006])

0

Ilan Pappé | Operazione Dani

Abbandonati sia dai volontari che dai legionari, gli uomini di Lydd, armati di vecchi fucili, si rifugiarono nella moschea Dahamish nel centro della città, ma dopo poche ore di combattimento si arresero, per essere massacrati all’interno della moschea dalle forze israeliane. Fonti palestinesi riferiscono che nella moschea e nelle strade circostanti dove le truppe israeliane si abbandonarono a un’altra orgia di uccisioni e saccheggi, 426 uomini, donne e bambini furono uccisi (176 corpi furono trovati nella moschea)

0

Salvador Allende | Último discurso

Trabajadores de mi Patria, tengo fe en Chile y su destino. Superarán otros hombres este momento gris y amargo en el que la traición pretende imponerse. Sigan ustedes sabiendo que, mucho más temprano que tarde, de nuevo se abrirán las grandes alamedas por donde pase el hombre libre, para construir una sociedad mejor. ¡Viva Chile! ¡Viva el pueblo! ¡Vivan los trabajadores!

0

Francesca Albanese | From economy of occupation to economy of genocide

In the present report, the Special Rapporteur on the situation of human rights in the Palestinian territories occupied since 1967 investigates the corporate machinery sustaining the Israeli settler-colonial project of displacement and replacement of the Palestinians in the occupied territory. While political leaders and Governments shirk their obligations, far too many corporate entities have profited from the Israeli economy of illegal occupation, apartheid and now genocide. The complicity exposed by the report is just the tip of the iceberg; ending it will not happen without holding the private sector accountable, including its executives. International law recognizes varying degrees of responsibility – each requiring scrutiny and accountability, particularly in this case, where a people’s self-determination and very existence are at stake. This is a necessary step to end the genocide and dismantle the global system that has allowed it.

0

Marco Riformetti | L’Istituto di cultura artistica di Pietrogrado (GINKhUK)

La sperimentazione delle avanguardie viene assunta addirittura come riferimento teorico. Nel 1923 il Museo della Cultura Artistica di Pietrogrado (che era stato istituito assieme a quello di Mosca nel 1919) diventa Istituto della cultura artistica (GINKhUK). Questo passaggio segnala la volontà di andare oltre il semplice luogo di esposizione per diventare un’istituzione orientata alla ricerca e alla sperimentazione nel campo dell’arte

0

Ali Abutalebi | Neoliberismo contro la rivoluzione: le sfide dell’Iran per la resistenza

Dopo la tragica morte del presidente Ebrahim Raisi in un incidente aereo lo scorso maggio, l’Iran ha indetto elezioni anticipate che hanno portato alla formazione di un governo “moderato”, accelerando gli sviluppi che hanno indebolito il fronte della resistenza antisionista

0

Salvatore Ricciardi | La politica dei “sacrifici” e la “svolta dell’Eur” 1977-78. Intervista di Lama

La sconfitta del movimento operaio europeo e statunitense a cavallo tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 ha complesse origini storico-sociali e una dimensione certamente internazionale. Ma per quanto riguarda l’Italia ha anche motivazioni specifiche, la più importante delle quali può forse essere riassunta in una frase: la brama del PCI di raggiungere a qualunque costo il governo del paese

0

Marco Riformetti | L’esperienza del Museo della cultura pittorica di Mosca e l’INKhUK

Negli stessi anni in cui si sviluppa la Scuola d’arte popolare di Vitebsk altre istituzioni e altri movimenti d’avanguardia nascono nella Russia rivoluzionaria. Nel 1919 viene creato a Mosca il Museo della cultura artistica [6] che in seguito cambierà il proprio nome in Museo della cultura pittorica. Questo museo si caratterizza per il fatto di ospitare esibizioni ed attività legate all’arte d’avanguardia, ma anche per una peculiarità “manageriale” ovvero per il fatto di essere guidato direttamente da artisti

0

Soumaya Ghannoushi | Una resa dei conti coloniale: come la guerra di Israele contro l’Iran riapre vecchie ferite

Israele non nasconde più i suoi crimini. A Gaza, Israele perpetra un Genocidio aperto, radendo al suolo ospedali, scuole, moschee e condomini. Più di 55.000 persone sono state uccise. Un assedio totale soffoca il territorio devastato.

0

La contraddizione | Nell’anno del Profeta 1370. Petromonarchie, questione araba e imperialismo

Si è nell’Anno del Profeta 1370. Nel 1370 dell’Anno del Signore, l’Europa stava consumando gli ultimi secoli di feudalesimo: il papato era in crisi, scomuniche e scismi si susseguivano, l’Inghilterra e la Francia erano immerse nella guerra dei cent’anni, nell’impero germanico proliferavano le Leghe delle città, sui mari si combatteva per il monopolio commerciale, i paesi baltici venivano già sistematicamente colonizzati, e così via scannandosi. Mancava ancora più di un secolo – per fortuna dei pellerossa – alla scoperta ufficiale del­l’America.

0

Marco Riformetti | Kant, Hegel, Marx e i diritti dei lavoratori

Bisogna aspettare Marx per comprendere quale sia il tipo di rapporto che il servo (ora possiamo dire il lavoratore salariato e, per abbreviare, il lavoratore) intrattiene con l’oggetto del suo lavoro e con la sua stessa attività di lavorare. Con Marx non ci sono equivoci: il lavoro salariato è fonte di alienazione, non di liberazione (come lascia intendere Hegel). Anzi, la liberazione del lavoratore salariato è, anzitutto, liberazione dal lavoro salariato, riappropriazione sociale dell’oggetto del proprio lavoro e della propria stessa attività produttiva

0

Marco Riformetti | Sul carattere utopico di «Stato e rivoluzione»

Stato e rivoluzione è stato accusato di fare “l’elogio della dittatura” e al tempo stesso di essere un testo anarchico e utopistico. Per esempio, è stato accusato di aver mutuato le sue concezioni fondamentali dal socialismo utopistico pre-marxista (Fourier, Saint Simon) per tramite delle riflessioni engelsiane della maturità (L’origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato e l’Anti-Duhring)

0

Carlo Formenti | La storia umana è storia del lavoro. Lukàcs come antidoto al liberal-fascismo europeo

Premessa “La guerra è pace la pace è guerra” questo slogan, che Orwell attribuisce all’immaginario regime totalitario che descrive in 1984 non è più un parto della fantasia dello scrittore...

0

Marco Riformetti | La “scuola di Vitebsk” e il movimento artistico UNOVIS

Questa ricerca inizia nella Russia rivoluzionaria dell’ottobre 1917 nel momento in cui i comunisti conquistano la maggioranza dei Soviet più importanti del paese e con essa il potere politico. Si tratta di una conquista che si svolge inizialmente senza spargimento di sangue perché realizzata grazie all’appoggio dei lavoratori industriali e urbani, di importanti (sebbene minoritari) settori contadini e di una parte dell’esercito, stremato dalla guerra. La situazione è però destinata a trasformarsi rapidamente.

0

Antiper | 80 anni dalla liberazione dal nazifascismo

9 maggio 1945 – 9 maggio 2025. 80 anni dalla vittoria sul nazismo e il fascismo. I comunisti hanno liberato l’Europa, Gli “americani” l’hanno occupata di nuovo

0

Antiper | A colloquio con Xi con l’IA (nota metodologica e prime domande)

L’idea è quella di provare ad immaginare una sorta di dialogo con Xi realizzato interrogando un testo – The governance of China – che è troppo lungo da studiare e di cui non possediamo la versione in italiano. È bene chiarire subito che l’esperimento che intendiamo svolgere non ha tutti i crismi della ricerca scientifica, ma è comunque interessante per ricavare alcuni elementi del pensiero di Xi e anche, perché no, per mostrare un possibile uso di alcune tecnologie contemporanee.